Settore emergenza

Secondo il rapporto UNHCR 2020, nella prima metà del 2020 più di 80 milioni di civili sono stati costretti a fuggire a causa di conflitti e persecuzioni; di questi 2,4 milioni sono rifugiati. La pandemia Covid-19 ha causato ulteriori difficoltà per coloro che sono stati costretti alla fuga, con 168 Paesi che dal mese di aprile hanno chiuso parzialmente o totalmente i loro confini per contenere i contagi. Le restrizioni ai movimenti hanno anche avuto un impatto sui bambini e sugli adolescenti rifugiati: l'UNHCR stima che siano stati oltre 1,8 milioni i giovani rifugiati a non aver frequentato la scuola da marzo a settembre (UNHCR Key Activities for Covid Preparedness and Response, 2020).

 

Le emergenze possono nascere dai conflitti armati, dal terrorismo, dai cambiamenti climatici (SDG 13 sul contrasto ai cambiamenti climatici ed il loro impatto) e da molti altri fattori: ai rifugiati dovrebbero essere sempre garantiti i servizi di base, come l'accesso all'acqua pulita, al cibo, alle cure mediche e all'istruzione, andando a toccare trasversalmente tutti gli Obiettivi Sostenibili dell'Agenda 2030.

 

 

AMCS ha portato il proprio contributo nel sostegno alle popolazioni sud sudanesi attraverso l'''Iniziativa di supporto multisettoriale agli sfollati e rifugiati nel distretto di Adjumani'', in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio e finanziata da AICS. Il progetto, concluso nel 2020 ha l'obiettivo di contrastare la povertà e la marginalizzazione dei rifugiati, realizzando attività sociali, educative, formative e in ambito WASH e sanitario. Questo ha permesso alle famiglie di sfollati di iniziare ad integrarsi nelle comunità locali e di poter ricostruire la propria vita in maniera dignitosa, attraverso corsi di formazione e avvio di attività generatrici di reddito.

 

 

Come nel resto del Mondo, anche in Uganda la pandemia Covid-19 ha lasciato un segno importante, sia dal punto di vista sociale che economico: AMCS ha realizzato nel corso del 2020, attività di sensibilizzazione via radio (Una Voce contro il Covid-19, finanziato da CEI), il confezionamento di mascherine lavabili e la produzione di sapone liquido, oltre alla riabilitazione dei pozzi nei distretti di Napak e Moroto per garantire l'utilizzo costante di acqua potabile alla popolazione. Inoltre, su quasi 46 milioni di persone che vivono in Uganda,nel 2022 ben 2 milioni si trovavano in una situazione di crisi alimentare e attualmente il numero è in costante crescita. In particolare, in Karamoja, molte aree sono state classificate in fase 3 (crisi) dall'''Integrated Food Security Phase Classification'' e alcuni distretti hanno raggiunto la fase 4, ovvero il livello di emergenza (Kaabong, Kotido, Moroto e Napak). Per rispondere a questo grave disagio abbiamo realizzato due interventi, uno realizzato in autonomia con l'aiuto della Caritas locale e l'altro in collaborazione con ASSFRON con fondi della Regione Autonoma di Trento.

 

 

La formazione a tutti i livelli, la trasmissione di conoscenze spendibili a livello professionale e l'accompagnamento al lavoro sono tutti aspetti che AMCS ritiene fondamentali per rendere concreto e sostenibile il supporto alle comunità di sfollati e rifugiati. Inoltre, il personale locale è stato formato sulla prevenzione e la gestione di rischi legati a fenomeni climatici e alle violenze armate e sono state redatte linee guida sull'utilizzo dei sistemi di backstopping e l'attivazione dell'early warning system in caso di necessità.